venerdì 27 giugno 2014

Question time #2 - Il mio punto di [s]vista


Eccoci al secondo appuntamento con il question time! Le domande che mi sono arrivate sono davvero tantissime. Ho scelto quella di Francesca perché è un quesito che mi pongono molte persone. Francesca mi chiede perché non vado a raccontare storie e situazioni all'estero, magari in scenari di guerra o di "situazioni problematiche".
Per me fare reportage significa principalmente narrare storie che mi interessano, che colpiscono la mia curiosità. È proprio la curiosità il motore principale del mio modo di ricercare le storia da raccontare. Questo non significa però che le storie all'estero non siano interessanti, anzi! Lo sono eccome! Ma qua emerge un altro, importante fattore. Secondo me ci sono validissimo e preparatissimi colleghi che sono in grado di narrare meglio di me quelle storie, soprattutto in maniera più rapida. Io ho bisogno di mesi, se non di anni per poter narrare come voglio la mia storia. Il reportage che sto portando avanti con (e per) Libera sta durando 10 anni. Altri lavori sono durati tre o quattro anni. Il mio intento è quello di "entrare" dentro alla storia, vivere fianco a fianco con i personaggi che vado a fotografare. Non sono in grado in pochi giorni di narrare come corre una situazione. È un mio limite, me ne rendo conto, ma secondo me è proprio un modus operandi ben preciso. Inoltre credo che qua in Italia di storie da raccontare ce ne siano a bizzeffe. E qui inizia un bel pippettone: credo che l'esotico piaccia molto di più e che sia  più facile "vendere" una storia di un paese povero e in guerra piuttosto la realtà italiana.
Con questo non voglio mettere in discussione il bellissimo e soprattutto utilissimo lavoro di seri colleghi che con i loro reportage portano alla luce situazioni problematiche e critiche, ma credo che ce ne siano anche molti che pur di piazzare una fotografia o un reportage venderebbero la propria madre...
Secondo me questa vignetta, trovata nel bellissimo gruppo facebook "Siamo tutti fotografi" sintetizza al meglio il mio pensiero!



Ora avanti alle prossime domande! L'indirizzo è sempre lo stesso: info [at] marcodonatiello.com

lunedì 23 giugno 2014

Infiorata 2014 - Il resoconto

Anche quest'anno ho documentato la bellissima iniziativa della Compagnia di Via Carducci: l'infiorata per il Corpus Domini. Quest'anno ho anche abbinato un workshop dove ho insegnato a realizzare un reportage fotografico dal momento della progettazione all'editing finale. Voglio ringraziare la Compagnia di Via Carducci per l'immenso supporto che ci hanno dato. Grazie! 

































giovedì 19 giugno 2014

Ultimi giorni per iscriversi! - Workshop di reportage "L'arte dell'infiorata” Imperia - Domenica 22 giugno 2014

Ultimi giorni! 


Workshop di reportage fotografico “L'arte dell'infiorata”
Imperia - Domenica 22 giugno 2014

Un'occasione imperdibile per imparare a realizzare reportage fotografici, partendo dalla loro progettazione fino all'editing finale, riprendendo le varie fasi di una bellissima e caratteristica manifestazione religiosa di Imperia.

Cosa succede:
Ogni anno il giorno del Corupus Domini viene realizzata in Via Carducci a Porto Maurizio una distesa di 10.000.000 splenditi petali di fiori, sia freschi che secchi, di 120 metri di lunghezza per oltre 4 metri di larghezza, con una superficie globale di circa 500 metri quadrati con rappresentazioni di scene di iconografia cattolica.

Cosa faremo:
Avrete la possibilità di documentare le fasi finali della nascita dell'infiorata, ovvero la creazione degli spettacolari disegni realizzati con i petali di fiori, con il supporto del reporter professionista Marco Donatiello e la collaborazione della Compagnia di Via Carducci.

Cosa vi portate a casa:
Dopo questa esperienza sarete in grado di realizzare un reportage, con scatti fotografici finalizzati ad un progetto e di capire quali fotografie sono utili per raccontare una storia. Imparerete quali sono i criteri nella selezione delle foto di reportage e quali trucchi utilizzano i professionisti.
Nel vostro zaino al ritorno a casa vi porterete, oltre a tutto questo, il piacere di aver trascorso una giornata nelle vie di una splendida cittadina, a stretto contatto con la sua storia secolare, il suo territorio e le sue tradizioni locali.

Informazioni workshop:

Programma
  • ore 9.00 con ritrovo dei partecipanti in Piazza Duomo a Porto Maurizio (Imperia) e breve briefing introduttivo
  • ore 9.30 inizio shooting
  • ore 13.00 pranzo libero
  • ore 14.00 visione del materiale prodotto e editing per la realizzazione del reportage individuale
  • ore 17.00 visione dei lavori
  • ore 18.30 conclusione della giornata
Quota di partecipazione individuale
100€ a persona (pranzo e spostamenti esclusi)
Parte della quota verrà data in offerta alla compagnia di Via Carducci per aiutarli a mantenere viva la tradizione dell'infiorata


Info:
Marco Donatiello
marco@turinphotoacademy.com

339/59.28.757

mercoledì 18 giugno 2014

Behind the photo #15 - Papa Francesco -


Ho scattato questa fotografia di papa Francesco qualche mese fa Roma, durante la veglia di preghiera il 21 marzo. E' stata una grande emozione poter riprendere questo momento, una giornata che difficilmente dimenticherò.
Quest'immagine è stata scattata grazie all'aiuto della fotografa di Famiglia Cristiana, che gentilmente mi ha prestato la sua attrezzatura, corpo macchina e il suo 500mm, che ringrazio ancora oggi perché senza di lei non sarei riuscito a scattare quest'immagine...


Voglio riportare il bellissimo internvento di Don Luigi Ciotti:
Un Padre e un Fratello

Pensavamo d'incontrare un Padre, abbiamo trovato anche un Fratello. Grazie di averci accolto, è un momento che abbiamo atteso e desiderato tanto.
Le persone che sono qui hanno storie e riferimenti diversi. Ma sono accomunate dal bisogno di verità e di giustizia, un bisogno che per molti è ancora vivo e lacerante.
Sono solo una rappresentanza, per quanto numerosa dei famigliari delle vittime delle mafie, che sono tanti, tanti di più. 

Giusti che donano vita

Sono tutte vittime innocenti e di tutte vogliamo ricordare il nome.
In questo lungo elenco ci sono circa ottanta bambini, come Domenico Gabriele, Cocò e Domenico. Ci sono persone che si sono trovate casualmente in mezzo a un conflitto a fuoco. Ci sono tanti "giusti". Persone dalla parte di chi cerca e aiuta a cercare verità. Persone libere e leali, che non si sono lasciate piegare dalle difficoltà. In Italia, in Europa e nel mondo, come testimoniano oggi i familiari di vittime dell'America Latina che sono qui con noi.
Le ricordiamo tutte perché lo spirito di giustizia e verità che ha animato la loro esistenza è ancora vivo. Lo sentiamo sorreggere le nostre speranze e accompagnare il nostro impegno. Chi perde la vita per la giustizia e la verità dona vita, è lui stesso Vita. Come tutte le vittime del terrorismo e del dovere, a cui va questa sera il nostro pensiero.

Le vittime degli affari sporchi

Vogliamo ricordare insieme anche le vittime del lavoro, perché un lavoro non tutelato, svolto senza le necessarie garanzie di sicurezza, è una violazione della dignità umana. E così pure le vittime degli affari sporchi delle mafie. Le persone colpite da tumori in territori avvelenati dai rifiuti tossici. Quelle che hanno perso la vita per l'uso delle droghe spacciate dai mercanti di morte. Le migliaia d'immigrati annegati nei mari o caduti nei deserti. Le donne e le ragazze vittime della tratta e della prostituzione. 

Morti vivi, uccisi nella speranza

Ma vittime sono anche i "morti vivi". Quante persone "uccise" dentro! Quante persone a cui le mafie hanno tolto la dignità e la libertà, persone ricattate, impaurite, svuotate. Le mafie - la corruzione, l'illegalità - assassinano la speranza!

Ombre e squarci di luce

Sono queste speranze spezzate o soffocate che oggi vogliamo condividere. 
In passato, e purtroppo accade ancora oggi, non sempre la Chiesa ha mostrato attenzione a un problema di così enormi risvolti umani e sociali. Silenzi, resistenze, sottovalutazioni, eccessi di prudenza, parole di circostanza. Ma per fortuna anche tanta luce, tanta positività. Dal grido profetico di Giovanni Paolo II dalla Valle dei Templi alle parole di Benedetto XVI rivolte ai giovani a Palermo: «Non cedete alle suggestioni della mafia, strada di morte». Ma non basta.

Pastori che illuminano la strada

Come non ricordare Monsignor Raffaele Nogaro, oggi ammalato, a cui va un affettuoso saluto. E il compianto don Italo Calabrò, che ci ha aiutato a comprendere la 'ndrangheta in tutti i suoi risvolti, richiamandoci a quell'impegno educativo fondamentale per estirparla.
È una Chiesa che "interferisce", denunciando senza remore l'incompatibilità tra mafie e Vangelo. E che non dimentica che la denuncia seria, attenta, documentata è annuncio di salvezza. Anche a costo della vita.
Il 15 settembre 1993 viene ucciso a Palermo don Pino Puglisi, e pochi mesi dopo il 19 marzo del 1994 - due giorni fa è stato il ventennale - a Casal di Principe, don Peppe Diana, che invitava la sua gente a "salire" sui tetti per riannunciare Parole di vita.

Verità e giustizia

Oggi qui aggiungiamo don Cesare Boschin. È stato ucciso a Borgo Montello, nel Comune di Latina, dove domani cammineremo insieme per la diciannovesima "Giornata della memoria e dell'impegno", chiedendo verità sul suo omicidio. 
C'è un bisogno di verità che scuote la vita di tante persone e che chiede risposte, chiede giustizia. È quello che chiede la grande maggioranza di voi famigliari. Alcuni nomi in particolare, voglio ricordare oggi: Attilio Manca, Antonino Agostino, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.

Non è solo un problema criminale!

Il problema delle mafie non è un problema solo criminale. Se così fosse, basterebbero le forze di polizia, basterebbe la magistratura. È un problema sociale e culturale. Un problema che chiama in causa responsabilità pubbliche - spesso degenerate in poteri privati - e responsabilità sociali accantonate in nome dell'individualismo.

Una politica al servizio del bene comune

Oggi è più che mai necessario uno scatto. Occorrono politiche sociali, posti di lavoro, investimenti sulla scuola. Occorre ridare alle persone speranza e dignità. Occorre che la politica torni a essere servizio del bene comune. E, nello specifico, occorre rafforzare la confisca e l'uso sociale dei beni delle mafie, chiave di volta per saldare il contrasto criminale con la rigenerazione sociale e culturale.

Non lasciamoli soli!

Occorre tutelare e incentivare i percorsi coraggiosi dei testimoni di giustizia, che antepongono la voce della coscienza ai rischi della denuncia. Occorre portare avanti con più determinazione, come hanno già fatto circa 500.000 cittadini, il progetto "Riparte il futuro", per chiedere norme ancora più efficaci contro la corruzione e il voto di scambio. Occorre infine non lasciare soli i tanti "minacciati". Parlo dei magistrati più esposti - faccio un nome per tutti, Nino Di Matteo - come degli amministratori onesti, dei giornalisti e dei tanti cittadini coraggiosi che si sono ribellati al racket, alle intimidazioni, alle minacce. Non lasciamoli soli! 

Nostri figli, figli di tutti

Saveria Antiochia, mamma di Roberto, un agente di polizia ucciso dalla mafia, un giorno ci disse: «quando ti uccidono un figlio sparano anche su di te. A me avevano sparato quel giorno». Oggi dobbiamo dirci con forza insieme - per il figlio di Saveria e per tutte le altre vittime innocenti delle mafie - che è come se avessero sparato su di noi. Il 21 marzo, primo giorno di primavera, sia anche la primavera della Giustizia, della Speranza e del Perdono. Opponiamo al "grido" di dolore per le persone care che qui ricordiamo, la Parola della Vita.

giovedì 12 giugno 2014

"Tradizioni e colori" di Davide Ghirardo e Cecilia Mosconi.



Sabato 14 giugno alle 18.00 inauguriamo la seconda mostra del circolo ARCI "I Camalli""Tradizioni e colori" di Davide Ghirardo e Cecilia Mosconi. E' una selezione di foto che descrive il legame della città con il mare e l’entroterra: la pesca, il porto con i binari per le tante attività che fino a qualche anno fa si svolgevano lungo Calata Cuneo, i paesini incastonati tra cielo e ulivi, le sagre estive, la raccolta delle olive, la montagna e i suoi pascoli. Ho chiesto a Davide e Cecilia di scrivere due righe: "Le foto di questa nostra prima mostra raccontano i ricordi della città in cui fin da bambini abbiamo trascorso le vacanze estive e dove ci siamo conosciuti e innamorati: Imperia. Il nostro è uno sguardo a “quattro occhi” sui colori e le tradizioni di questa città, alla quale ci sentiamo entrambi profondamente legati."

La mostra rimarrà esposta fino a metà luglio, quando ci sarà il terzo autore ad esporre. Dopo la pausa estiva di una decina di giorni ad agosto ci sarà la quarta mostra.

Ora ricerchiamo altri autori per le esposizioni da ottobre a dicembre.

Insieme al circolo ARCI "I Camalli" selezionerò una serie di autori che avranno la possibilità di esporre per un mese intero un proprio lavoro o una selezione del portfolio. 
Come partecipare alle selezioni:
Mandami via mail 2 fotografie (in bassa risoluzione!) estratte dal lavoro che vuoi esporre insieme alla descrizione del tema trattato. Si daranno precedenza a lavori dedicati al territorio, a tematiche sociali o introspettivi.
Se selezionato verrai contattato per approfondire la conoscenza del lavoro e per incontrarci per visionare le alte immagini e la sala dove verrà allestita la mostra.

Informazioni a: info [at] marcodonatiello.com - 339/59.28.757 - www.marcodonatiello.com

martedì 3 giugno 2014

Ultime pubblicazioni

Ultimamente sono rimasto un po' indietro nell'aggiornare il mio archivio di pubblicati, un po' per mancanza di tempo, un po' per volontà di alcuni clienti che preferiscono non avere in rete i pdf delle loro pagine. Faccio eccezione per due pubblicazioni a cui tengo moltissimo.
La prima, come ogni anno, il mio resoconto fotografico su Narcomafie, della bellissima manifestazione di Roma-Latina dello scorso 22 marzo.







Altra pubblicazione per gli amici di "Per Salvare Palermo" che mi hanno chiesto una foto di Salvatore Settis, di cui avevo già parlato qui: http://marcodonatiello.blogspot.it/2013/11/behind-photo-12-salvatore-settis.html


lunedì 2 giugno 2014

Resoconto della mostra: "L'arte dell'Infiorata"


Sono trascorse poche ore dalla chiusura della mia esposizione alla Fiera del Libro di Imperia. Le emozioni sono state tantissime: l'aver rivisto vecchi amici, aver conosciuto nuovi appassionati ma soprattutto aver avuto la possibilità di incontrare un grande maestro della fotografia italiana: Gianni Berengo Gardin! 


E' stato molto emozionante potermi confrontare con lui, ho avuto l'onore di portarlo in giro per il centro storico e soprattutto vederlo all'opera:


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Ecco il lavoro che ho portato in mostra, reportage con cui ho documentato la bellissima tradizione dell'Infiorata del Corpus Domini della Compagnia di Via Carducci: