lunedì 28 novembre 2016

lunedì 21 novembre 2016

Presentazione ultimi lavori

Gli amici del GF La Mole di Torino, di cui sono socio onorario, mi hanno invitato a presentare i miei ultimi lavori. L'appuntamento è per mercoledì 23 novembre presso la sede sociale di via Po, 53.


martedì 15 novembre 2016

Consigli per le letture: Marilyn & Magnum



“Una volta pronta per essere fotografata, lei superava le aspettative dell’obiettivo. Marilyn possedeva la capacità di brillare come fosse una emanazione dell’acqua. E si muoveva con vero lirismo”
Inge Morath

Un talento per la macchina da presa; un rapporto speciale con l’obiettivo fotografico. Di Marilyn Monroe, del suo corpo prorompente, del suo viso sensuale, rimangono molte celebri fotografie, impresse nella nostra memoria come simboli di una stagione breve e intensa del divismo hollywoodiano. Molte di queste immagini, le più intense, le più insolite, furono scattate dai fotografi dell’agenzia Magnum che accompagnarono, in modo diverso, la carriera di Marilyn dagli inizi fino al suo grande successo di star internazionale.
Henri Cartier-Bresson, Elliott Erwitt, Eve Arold, Inge Morath, Philippe Halsman e molti altri, l’hanno ritratta sul set e nella vita privata. Dagli scatti glamour e dai posati in studio fino ai ritratti di delicata e disarmante intimità, senza trascurare i momenti più emblematici della sua carriera di attrice: il set di A qualcuno piace caldo e quello della sua ultima pellicola, Gli Spostati di John Huston.
Questo libro, arricchito da un testo del critico Gerry Badger, raccoglie immagini straordinarie dell’attrice dalle quali emergono i tanti diversi frammenti della sua vita: mentre recita, prova una scena, si offre ai suoi fan, si trucca o semplicemente gioca con l’obiettivo fotografico come solo lei sapeva fare. Le immagini dei fotografi di Magnum hanno così saputo raccontare la forza, l’intensità, la bellezza, la fragilità di una donna divenuta uno dei miti del nostro recente passato.

Fonte: Contrasto

lunedì 7 novembre 2016

La neofotografia



Prendo spunto da questo bellissimo articolo di Smargiassi sulla fotografia spontanea. 
Parto dal presupposto che ora come ora non siamo ancora pronti ad accettare in toto la rivoluzione che il digitale ci ha portato, anche dopo decenni di utilizzo. Dopo l'avvento del sensore sulla pellicola c'è stata un'altra grande rivoluzione, che per paura o per "snobbismo" abbiamo sminuito o abbiamo fatto finta di non vedere: le fotocamere sugli smartphone. Se il digitale ha fatto si che molti si ri-avvicinassero alla fotografia, gli smartphone l'hanno portata alla massa, facendo si che veramente tutti possano fotografare. Chi non ha un cellulare con fotocamera? Io sono un amante della fotografia spontanea, della neofotografia come definita da Smargiassi, credo che sia il linguaggio più in voga attualmente in uso. Il mio smartphone non è solo un blocchetto di appunti come lo consideravo qualche anno fa, ma una parte essenziale della mia attrezzatura, che mi permette di comunicare quello che ho in testa in qualunque momento della giornata. Non è poco. E' infatti rivoluzionario!

martedì 1 novembre 2016