Bocca di rosa



Come tutti i miei reportage, Bocca di Rosa nasce dalla mia curiosità. In questo periodo di mutamento dei costumi sociali e della sessualità, ho deciso di raccontare come si svolge la vita di una escort, una persona che ha scelto volontariamente di fare il “mestiere”. 
Nella mia ricerca mi sono imbattuto in Marcella, ragazza torinese che, come Bocca di rosa di Deandrettiana memoria, non lo fa solo per professione, ma soprattutto per passione. Già nella prima intervista ha subito chiarito che non lo fa per soldi, ma per il suo amore per la trasgressione. Non è una prostituta sfruttata, ma è una persona che consapevolmente ha scelto di vivere una vita borderline. Le sue giornate si suddividono in due mondi diametralmente opposti: di mattina come segretaria part time e di pomeriggio come escort nello spoglio appartamento del centro di Torino che ha affittato per riceve i clienti.
Marcella ha subito accettato di essere seguita dalla mia macchina fotografica, un po' per curiosità, un po' per esibizionismo, ma mi ha dato due paletti molto rigidi: nessuna fotografia alla sua vita ufficiale e nessuna fotografia del volto. 
Sono stato con lei un paio di pomeriggi: la parte della giornata che dedica alla sua passione, da quando esce dall'ufficio e si prepara alla sua doppia vita a quando riceve il cliente. Questa fase è stata molto interessante, ho visto e documentato le ore precedenti all'incontro, quello che succede, come si prepara al “gioco”, come dice Marcella: una doccia per lavarsi via la sua vita normale, un trucco leggero, un veloce caffè, un po' di musica per rilassarsi prima dell'incontro e tante, tantissime telefonate di altri “amici” per prenotare qualche ora con lei. Lei riceve “solo con alcuni giorni di preavviso, per potersi organizzare al meglio il gioco, e non con qualche minuto, come 'quelle là' che lo fanno per vivere...”.
La sua seconda vita è un gioco, un gioco di ruolo, non una forzatura, non qualcosa di imposto. Nelle nostre chiacchierate mi ha confidato che quando si stancherà potrà dire tranquillamente basta e smettere di indossare la maschera dell'escort.